Hai energia, idee o tempo da offrire?
Diventa volontario online o sul territorio.
Ogni mano è preziosa!
Sono Bernard Dika e 14.282 cittadini della provincia di Pistoia mi hanno eletto Consigliere Regionale della Toscana
Ho 27 anni e sono qui per rappresentare tutti: chi lavora, chi studia, chi cresce figli, chi cerca un’opportunità, chi è in pensione, chi è stanco di promesse.
Credo nella politica che si sporca le mani oggi, che agisce adesso.
Mi chiamo Bernard, sono cresciuto tra Pistoia e Larciano, dopo essere arrivato dall’Albania quando avevo solo un anno, senza un babbo e con un cognome che veniva considerato strano.
Nonostante questo sono stato accolto da una comunità straordinaria che mi ha insegnato il valore del bene comune. Da ragazzo mi vergognavo di spiegare ai miei compagni che mi toccava saltare la scuola per andare a rinnovare il permesso di soggiorno. Inventavo scuse, dicevo di avere delle visite mediche.
Avevo una sola possibilità per restare in Italia e convincere mia mamma a non tornare in Albania: dare il massimo per il luogo che mi aveva accolto così da diventare parte integrante di quella comunità.
Ho studiato al Liceo Niccolò Forteguerri e in quegli anni ho imparato che partecipare è l’unico modo per cambiare davvero le cose. Per questo, da studente, insieme ad altri miei compagni del nostro territorio ci siamo battuti per avere più corse del trasporto pubblico a Pistoia, maggiore sicurezza nelle scuole e siamo riusciti a far approvare la prima legge in Italia contro il bullismo. Qualche anno dopo mi sono laureato all’Università di Firenze in Scienze dei servizi giuridici.
Grazie alla fiducia del Presidente Eugenio Giani, che mi ha nominato suo Portavoce, ho coordinato Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.
In cinque anni ho lavorato con passione portando risultati concreti.
Abbiamo raggiunto oltre 655.000 beneficiari con più di 80 progetti come Nidi Gratis, Libri Gratis, il camper di Giovanisì e Giovanisicuri.
Decine di migliaia di giovani che oggi studiano, lavorano, fanno impresa.
Ho ideato il Next Generation Fest, un’iniziativa unica in Italia: decine di migliaia di ragazze e ragazzi, dal vivo, a parlare con creator, imprese, istituzioni, senza filtri, da cittadini veri.
Ma non mi sono mai fermato.
Il mio impegno è per tutti quelli che non si sentono rappresentati, stanchi della solita politica.
Per chi lavora ogni giorno e chiede servizi e trasporti che funzionino, non promesse ripetute. Per chi cresce figli e sogna una scuola all’altezza, anche nei comuni più piccoli. Per chi ha un’idea e cerca fiducia, non ostacoli.
Per chi ha bisogno di cura e sanità pubblica, in ogni stagione della vita.
Mi sono candidato al Consiglio Regionale della Toscana per portare energia, ascolto, competenza, concretezza.
Lo faccio con un obiettivo chiaro: riportare la nostra provincia al centro delle scelte della Toscana, perché Pistoia merita di contare, di avere voce, di essere protagonista.
Il cambiamento non si annuncia, si costruisce insieme: adesso cambiamo la storia!
Aiuta
Hai energia, idee o tempo da offrire?
Diventa volontario online o sul territorio.
Ogni mano è preziosa!
Scrivimi
Hai qualcosa da dire?
Una proposta, un bisogno, una critica?
Clicca qua sotto!
Dalla Montagna alla Valdinievole, da Pistoia ai comuni della Piana: questa provincia ha radici profonde e risorse straordinarie.
Pistoia non vuole restare ai margini, vuole contare, crescere, guidare.
Vogliamo una Pistoia più connessa, valorizzata, ascoltata. Una provincia che riceva le risorse, le opportunità e l’attenzione che merita, in ogni settore.
Insieme a chi la vive, ogni giorno.
Abbiamo una sanità pubblica di valore, ma dobbiamo continuare a renderla più accessibile.
Investire nei presidi territoriali, ridurre le attese, rafforzare la medicina di base e valorizzare la salute mentale come parte essenziale del benessere è una sfida che dobbiamo portare avanti con cura e responsabilità, prestando attenzione anche a chi vive in zone più lontane, a chi si trova in condizioni di disagio economico e a chi lavora ogni giorno nei servizi sanitari e sociali.
Per questo occorre rafforzare gli ospedali presenti sul territorio: il San Jacopo di Pistoia, punto di riferimento per l’area metropolitana; il SS. Cosma e Damiano di Pescia, al servizio della Valdinievole; e il PIOT Pacini di San Marcello-Piteglio, che deve essere riconosciuto come presidio di area disagiata per garantire più servizi e maggiore attenzione alla Montagna Pistoiese.
Accanto a questi è fondamentale dare forza e valore alle strutture di prossimità: luoghi vicini alle persone dove trovare ascolto, cure e assistenza quotidiana. Dalla nuova Casa di Comunità a Villa Ankuri (Massa e Cozzile) alla Casa della Salute di Pieve a Nievole, passando per i distretti socio-sanitari di Casalguidi e Masotti, fino alla realizzazione del nuovo Ospedale di Comunità a Monsummano Terme.
Ogni giorno migliaia di persone si spostano per lavorare, studiare o curarsi.
Il raddoppio ferroviario Montecatini–Lucca è una priorità, così come la valorizzazione della Ferrovia Porrettana.
Tutte le nostre strade – dalla SR 435 Lucchese alla SR436 fino alla SS 66 – hanno bisogno di interventi seri.
Dobbiamo pensare alla variante di Collodi, alle varianti delle SR436 e SS 66, ma anche alle nuove rotatorie al casello autostradale di Montecatini.
In Valdinievole vogliamo costruire una rete ciclopedonale che colleghi i paesi, mentre nella Piana occorre guardare avanti, con un collegamento rapido Pistoia–Prato–Firenze.
Dobbiamo aiutare i giovani a costruire il loro futuro qui, nella loro terra.
La Regione ha aperto strade, ma serve andare avanti: più spazi per l’innovazione, più incentivi per chi sceglie di investire o rientrare.
Le imprese locali, gli artigiani, le partite IVA, il settore florovivaistico, operatori turistici, gli agricoltori e gli albergatori devono essere sostenuti con strumenti concreti. Il lavoro autonomo e l’impresa sono parte dell’identità toscana.
Le donne, troppo spesso costrette a fare i conti con ostacoli e disuguaglianze, devono poter trovare le condizioni per scegliere liberamente, realizzarsi e crescere. Lo stesso vale per chi, dopo percorsi difficili, ha bisogno di nuove opportunità per ripartire.
Ma le opportunità non possono esistere senza una casa. Per questo servono politiche abitative forti: più edilizia pubblica e sociale, riqualificazione degli spazi e affitti sostenibili.
Occorrono politiche serie per contrastare lo spopolamento e la denatalità nelle zone montane e periferiche.
Con misure come Nidi Gratis e Libri Gratis, la Regione ha già dimostrato attenzione concreta verso le famiglie e i più giovani. Ora dobbiamo continuare e rafforzare i servizi educativi, soprattutto nei comuni più piccoli, e investire nell’edilizia scolastica, per avere scuole più sicure e moderne.
Il diritto allo studio deve essere garantito a tutti. Servono più borse di studio, alloggi, servizi di orientamento e un sostegno agli ITS, che rappresentano una grande occasione di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro.
L’accesso all’università e ai percorsi formativi di qualità deve diventare una possibilità reale, indipendentemente da dove si nasce o dalle condizioni economiche della propria famiglia.
Chi vive con una disabilità ha diritto a percorsi su misura, autonomia, accessibilità, partecipazione.
I caregiver e chi si prende cura degli altri, spesso familiari o operatori sociali, vanno ascoltati, riconosciuti e sostenuti.
L’inclusione è una scelta politica quotidiana: significa anche garantire opportunità a chi si è rialzato dopo un errore, a chi vive la povertà o l’emarginazione.
Anche per questo vogliamo dare nuova vita ai beni confiscati alle mafie, trasformandoli in spazi di comunità per i giovani, per le associazioni, per persone della terza età. È un modo per restituire alla collettività ciò che la criminalità aveva tolto, rendendo quei luoghi simboli di giustizia, legalità e rinascita.
Chi è in pensione o in condizioni di fragilità ha diritto a una vita attiva e sicura.
Rafforziamo l’assistenza domiciliare, i centri di comunità, la rete sociale.
Nessuno deve essere lasciato solo.
Chiunque ami, qualunque sia la tua storia, la tua identità, il tuo percorso: qui meriti rispetto, pari diritti, protezione.
La Toscana deve continuare a essere terra di libertà, accoglienza, partecipazione.
Contro ogni forma di discriminazione, tutti i giorni.
Una Toscana più verde e lungimirante è anche una Toscana più giusta.
Comunità energetiche, mobilità green, energie rinnovabili ed economia circolare: questa è la direzione che vogliamo dare alla Toscana.
Alla lotta al consumo di suolo si deve affiancare la messa in sicurezza di fiumi e torrenti, con la realizzazione di nuove casse di espansione per prevenire le alluvioni e ridurre i rischi che colpiscono cittadini e imprese.
Chi vive in territori segnati da frane, alluvioni o isolamento climatico non può essere lasciato solo. Serve un impegno quotidiano, fatto di prevenzione, manutenzione e investimenti mirati.
L’agricoltura e le filiere rurali restano un presidio ambientale e una risorsa economica strategica per tutta la regione.
Investire in cultura e verde significa creare lavoro, turismo e comunità più coese, capaci di guardare al futuro con orgoglio e radici solide. Per questo dobbiamo guardare ai patrimoni del territorio e valorizzarli: dalle Terme patrimonio UNESCO e la Pineta di Montecatini al Mercato dei Fiori e alle Dieci Castella di Pescia; da Villa La Magia e Casa di Zela a Quarrata fino al Montalbano, senza dimenticare Rocca Vecchia e Rocca Nuova a Serravalle, Montecatini Alto, Villa Smilea a Montale e i piccoli borghi della Montagna Pistoiese.
C’è chi ogni giorno affronta difficoltà con coraggio e dignità, senza fare rumore. Chi vive battaglie silenziose, spesso senza tutele, e chi non ha gli strumenti per farsi ascoltare.
È a loro che vogliamo dare forza, perché una politica vera si riconosce dalla capacità di ascoltare chi resta ai margini e di trasformare il silenzio in voce, la solitudine in comunità.
Cambiare la storia significa questo: restituire dignità a chi è stato dimenticato, costruire una società più giusta e avere il coraggio di non lasciare indietro nessuno.
Perché il futuro appartiene a tutti, e lo possiamo scrivere solo insieme.